Let her go

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Prima di iniziare vi invito a passare dalla storia:
'The night change us ||Wattys2016||'




Alzò lo sguardo per osservare il prato davanti casa, il sole stava tramontando così lentamente che stava quasi diventando un’agonia per lei.
Le piaceva la notte, nell'ultimo mese era quello il periodo che più aveva preferito: rifugiarsi nelle tenebre.
 
Mi avevano detto che tutti i miei sogni sarebbe diventati realtà;
"Ma si sono dimenticati di dirti che anche gli incubi sono sogni."
 
Katniss chiuse gli occhi e si lasciò cullare dal silenzio, gli Hunger Games erano finiti e lei aveva vinto, ma nonostante ciò sapeva di aver perso troppo: sua sorella era un prezzo che non sarebbe mai stata disposta a pagare.
Neanche per far cessare quella follia.
Solo che il destino ancora una volta aveva scelto per lei, senza consultarla, era stato così anche durante i primi giochi, quando aveva sabotato il complicato meccanismo di Panem ribellandosi alla morte, ribellandosi all'idea di uccidere Peeta.
Quel nome la fece sorridere, amava le tenebre ma si era resa conto di amare anche lui.
 
Erano al dodici, o per meglio dire a quello che restava del dodici già da qualche mese e dopo l'iniziale diffidenza, che si era interposta nel loro rapporto come un cancro, quasi impossibile da estirpare, lui aveva piantato delle rose in nome di sua sorella.
Quello era stato il primo vero indizio che Peeta stava recuperando la sua umanità, e soprattutto il suo amore verso lei.
 
-A cosa stai pensando?-
Aprì gli occhi, senza rendersi conto che li aveva chiusi per così tanto tempo, e guardò il ragazzo del pane entrare in casa, tenendo tra le mani una vecchia tovaglia, sicuramente con del pane fresco per lei.
Sorrise e gli si avvicinò.
-Stavo pensando a te.- sussurrò, prendendogli il pane dalle mani e conducendolo in cucina: Sae la Zozza aveva già cucinato per lei, ma aveva preferito aspettare Peeta per cenare.
-Sono pensieri carini, vero o falso?-
-Vero.-
Si sedettero in silenzio e come ogni volta decise di fare un passo avanti, un passo verso Peeta, un passo verso la felicità: gli prese le mani, con delicatezza.
Il ragazzo la guardò sgranando gli occhi, per lui era ancora così difficile lasciarsi andare che lei non se la prese, le stava bene così.
 
Voglio andare piano.
 
-Tu ami, vero o falso?-
-Vero. Ho scelto te.-
 
Katniss capì che non ci sarebbe stata verità più autentica di quella.
 
***
 
Tobias scese dall'auto e corse dentro il Dipartimento di Sanità Genetica, voleva vederla, voleva stringerla un'altra volta, baciarla, e fare di nuovo l'amore con lei. Quando l'aveva lasciata la sera precedente aveva sentito un vuoto all'altezza del cuore, lui era questo senza di lei.
Un guscio vuoto terrorizzato dalle sue quattro paure.
Individuò Christina poco più avanti e le andò incontro sorridente, lei gli avrebbe detto di Tris.
-Mi dispiace.- sussurrò, una volta davanti a lui.
 
Tobias sentì il suo cuore fermarsi, non riuscendo a non pensare al peggio.
-Che vuol dire?-
-Tris.-
-Dov'è?- chiese immediatamente, percependo l'ansia nella sua voce e sentì il suo corpo tremare.
-Non voleva farlo, non avrebbe dovuto farlo.- rispose Cara al suo posto.
-Cosa non avrebbe dovuto fare?- domandò a denti stretti, non riuscendo a sopportare ancora quel tormento.
-E´andata al posto di Caleb. Tobias, lei è riuscita a sopravvivere al Siero della Morte, ha innescato il Siero della Memoria, ma è morta.-
-Cosa?!-
-David gli ha sparato, non è riuscita a sopravvivere. Mi dispiace.-
 
Tobias sentì il cervello eclissarsi totalmente dal suo corpo, il suo cuore invece rallentò drasticamente il ritmo.
Chiuse gli occhi e si allontanò dalle sue amiche, non riuscendo a sopportare niente del genere.
-Non mi avrebbe lasciato.- sussurrò, senza rendersene conto.
-Non avrebbe lasciato morire suo fratello, e non avrebbe mai voluto lasciarti.-
 
-Quello era il suo messaggio.-
Tobias alzò gli occhi per guardare Caleb poco distante da lui ed improvvisamente sentì la rabbia circolargli nelle vene, come i primi giorni da Intrepido, quando aveva fatto la sua scelta.
Il movimento fu così veloce che nessuno riuscì a percepirlo e il suo pugno colpì il ragazzo in pieno viso, sullo zigomo, avrebbe preferito un punto più basso ma la collera era così forte che gli impedì di ragionare lucidamente.
 
-Lo so che sei arrabbiato ed anche io.-
Caleb si alzò in piedi, guardandolo.
-Sono più che arrabbiato.-
-Se non sopravvivo, di a Tobias che non volevo lasciarlo.-
-Cosa?!- esclamò, nuovamente incredulo.
-Questo era il suo messaggio, ti amava, se avesse potuto non ti avrebbe mai lasciato ad affrontare questa vita senza lei, però non c'è riuscita e la colpa è anche mia. Mi dispiace.-
-Non me ne faccio niente delle tue scuse, lei è morta e tu sei vivo.-
 
Tobias si allontanò di colpo uscendo fuori dalla struttura e stavolta lo percepì chiaramente, qualcosa si stava rompendo dentro di se, qualcosa che aveva conservato intatto, nonostante le violenze del padre, prima del suo arrivo.
Qualcosa che gli aveva ceduto volentieri, qualcosa che non sentiva più suo da quando Tris era entrata nella sua vita.
Il suo cuore lo stava abbandonando e lui lo avrebbe lasciato fare, non aveva più nessuna importanza senza di lei.
Niente ne avrebbe più avuto.
 
-Tobias?-
-Quattro.-
-Non capisco.- sussurrò Matthew preso contropiede.
-Io non sono più Tobias.-
-La vuoi vedere Quattro? Credo... Che lei lo avrebbe voluto.-
 
Alzò lo sguardo verso il ragazzo che gli stava dando le spalle e si alzò, nonostante il dolore, la frustrazione, l'odio che provava verso di lei per averlo lasciato, non avrebbe potuto non vederla.
Seguì Matthew per alcuni corridoi, non prestando particolarmente attenzione a dove stesse andando e poi, dopo aver aperto una porta scorrevole, si trovò davanti al suo corpo.
Tris.
-Tris.-
I suoi occhi si appannarono per colpa delle lacrime, e si lasciò andare, avvicinò la mano tremante al suo corpo e le sfiorò il braccio, era fredda.
Non era più la sua Tris.
-Dispiace anche me, ma per quanto io poco la conosca so che le sta bene così. Non sarebbe riuscita a sopravvivere se suo fratello fosse morto.-
-Così però ha lasciato solo me.-
-Sa che tu puoi farcela, nonostante il dolore, puoi andare avanti.-
 
Quattro ponderò nella sua mente il peso di quelle parole, il ragazzo aveva ragione e in fondo lo aveva capito anche lui: Tris avrebbe voluto che lui andasse avanti, che lui fosse coraggioso ancora una volta, soprattutto per lei.
Tris aveva scelto la strada più complicata, dove sarebbe stata solo lei a pagarne le reali conseguenze, lei a rimetterci più di tutti.
Strinse la mano sul suo braccio, le ultime parole che si erano detti gli rimbombavano nella mente, avrebbe voluto dirle di più, avrebbe voluto avere più tempo da passare assieme, ma ancora una volta la guerra aveva richiesto un caro prezzo.
Chiuse gli occhi e sì avvicinò a lei, il suo profumo era svanito, come se la morte si fosse portata via tutto senza lasciargli niente, sorrise amaramente.
Sapeva di doverla lasciare andare, sapeva che adesso non poteva fare più niente per lei.
-Vuoi che ti lascio un po' di tempo?-
-No, vorrei... Vorrei che anche gli altri la trovassero e poi... Vorrei poter spargere le sue ceneri... Nell'unico posto adatto a Tris.-
-Va bene, non credo che ci saranno problemi.-
 
Quattro si rialzò lentamente, sistemò un ciuffo ribelle dietro le sue orecchie, le carezzò piano la guancia e s'impresse nella memoria tutti quei particolari che prima aveva dato per scontato, s'impresse Tris Prior.
Staccò la mano dal suo viso e la posò dentro la tasca dei pantaloni, sentì gli occhi liberi dalle lacrime, e raddrizzò la schiena.
Sentiva il suo cuore così maledettamente pesante, niente sarebbe tornato al suo posto da quel momento in poi è quella consapevolezza lo avvolse, cullandolo in una morsa di terrore e di rimpianto, sarebbe andato avanti comunque.
Ci avrebbe provato almeno, chiuse gli occhi e le diede le spalle, in quel momento sentì di nuovo le lacrime scendere lungo le guance ma non si voltò.
Non avrebbe trovato il coraggio di farlo, così uscì dalla stanza senza voltarsi indietro.


Spero che questa storia vi piaccia!

Ad ogni capitolo allegherò un'immagine descrittiva.

Ad ogni capitolo allegherò un'immagine descrittiva

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Don't shoot me. [Hunger Games/Divergent]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora