La casa spiritata

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In un piccolo consorzio, in mezzo a tante palazzine, vi era una casa vuota. Se vi si urlava contro , non si sentiva altro che un'eco. All'esterno , le serrande erano di un color verde acqua mangiato dal sole.

I muri biancastri, rovinati dal tempo , facevano riflettere molto sull'età di quell'edificio.

Dall'altra parte della casa, vi era un cancelletto arrugginito e appesi al muro, vi erano dei capelli biondi.

Non so cosa ci facessero li dei capelli, ma pensai subito a una sorta di stregone che praticasse la magia nera.

Di notte, la casa sembrava prender vita.

Era strano, ma mi affascinava.

Mi chiamo Emily.

Ogni sera andavo a controllare cosa stesse succrdendo, in che condizioni si trovasse la casa.

Un giorno, io e dei miei amici, decidemmo di perlustrarne l'interno.

Una scelta azzardata.

Appena arrivati alla casetta, incominciammo a scassinare il cancello.

I capelli erano li, più lunghi che mai ma stavolta di un colore diverso.

Erano color marrone chiaro.

Appena vidimo le ciocche di capello diivrese dal colore abituale , ci prendemmo di panico e scappammo via.

Il giorno seguente decidemmo che dovevamo prenderci di coraggio e ritentare un'altra volta.

Appena raggiunta la meta, io ed i miei amici riuscimmo a spaccare il cancello ed entrambe le serrande che serravano la grande porta di vetro per entrare dentro casa.

Dentro non vi era nulla.

Un buio pesto avvolgeva il silenzio di quella casa.

Ma in fondo all'entrata si intravedeva qualcosa.

Sembrava la sagoma di un uomo.

Ci avvicinammo per capire di più di chi o cosa si trattasse..

Ma ahimè era quello che più temevo: un uomo.

Alto, scuro, con tanti piercings, aria da stregone, praticamente di magia nera. Accanto a sé c'era un focolare acceso ma la fiamma era debole. infatti non si riusciva ad identificare il volto dell'uomo.

In mano teneva una bambola, ed una ciocca di capelli.

Fecimo per uscire ma la porta, incridilmente si chiuse.

Presi dal panico cercammo di fuggire.

Provammo con tutte le nostre forze, Ma non ci riuscimmo.

Sentimmo dei passi, sempre più vicini. Era l'uomo dalla pelle scura che si stava avvicinando.

Passavano i minuti, ed il nostro respiro era sempre più veloce.

La paura divorava le nostre anime.

Non c'era piu scampo.

Eravamo destinati a morire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 04, 2014 ⏰

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